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Tutto nasce da una battuta che Pio XI rivolge all’arcivescovo di Torino, il cardinale Maurilio Fossati, poco prima della seconda guerra mondiale: “Mi dica, eminenza, a Torino, capitale della moda, che cosa si fa in questo campo?”. Ritornato a Torino, l’arcivescovo affida la nuova sezione pastorale degli ateliers e delle sfilate di moda al giovane cappellano, Michele Peyron. Nel 1941, sorge così l’associazione, “Turris Eburnea” con lo scopo di formare le indossatrici, invitate a riflettere sul “Cantico dei Cantici” e le litanie loretane, creando “un modello di femminilità, di purezza, di bellezza, caratteristiche che Dio mette nel cuore di ogni donna”.
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Accoglie l’ingresso della moda con tutte le sue forme all’interno della Chiesa, il papa Pio XII, il quale, l’8 novembre 1957,incontra in udienza i partecipanti al primo congresso internazionale di alta moda. Sancisce uno stile cristiano, che apre alla Chiesa , la quale – sottolinea il papa – «non biasima né condanna la moda, quando è destinata al giusto decoro e ornamento del corpo; tuttavia non manca mai di mettere in guardia i fedeli dai suoi facili traviamenti. Quest’attitudine positiva della Chiesa deriva da motivi ben più alti di quelli meramente estetici o edonistici assunti da un rinverdito paganesimo. Ella sa ed insegna che il corpo umano, capolavoro di Dio nel mondo visibile al servizio dell’anima, fu elevato dal divino Redentore a tempio e a strumento dello Spirito Santo, e come tale dev’essere rispettato. La sua bellezza non dovrà quindi essere esaltata come fine a se stessa, tanto meno in guisa da avvilire quella acquisita dignità».
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Sfilate, luci, passarelle, vetrine dalle grandi firme ostentano lussi efrivolezze, che tendono a rapidamente finire in una variegata carrellata, che attraverso la moda detta, non solo il passo al guardaroba, ma diventa simbolo di tendenza e di novità sociali. Pio XII incontra stilisti e designer per incanalare verso la bellezza e sane esegesi in grado di coinvolgere la Chiesa in una cifra dilinguaggi con cui dialogare per il bene del le anime fino a “sporcarsile mani” con un ambiente particolare, da molti considerato effimero. Perciò papa Pacelli porta a Cristo una serie di persone, chehanno bisogno di pastori, i quali devono andare dappertutto perraggiungere quelle periferie da
riconsegnare a Dio attraverso laChiesa. Pio XII ascolta il mondo della moda, con cui condivide alcuni aspetti generali, ne imposta e solve i problemi morali suggerendo ai promotori e ai fruitori della moda di spalancare le porte alla graziadivina.
[testo a cura di G. B. Gandolfo]